EDMOND E JULES DE GONCOURT, PREFAZIONE A "GERMINIE LACERTEUX"

Nella Prefazione a Germinie Lacerteux, i fratelli de Goncourt, pienamente consapevoli della novità del romanzo e dello scandalo che esso susciterà nell’opinione pubblica, si sentono in dovere nei confronti del lettore di giustificare le loro scelte: il loro romanzo, affermano, non vuole essere un prodotto “alla moda” fatto per compiacere il pubblico, con storie patetiche e artificiose incentrate su protagonisti dell’altà società; ma pretende di essere un “libro che viene dalla strada, a contatto con la realtà nuda e cruda. Nell’epoca della democrazia e dei diritti universali, anche le classi inferiori hanno diritto ad essere rappresentate nella letteratura: i loro drammi e le loro lacrime non sono da meno di quelle dei nobili. Il romanzo dei de Goncourt è dunque anche una rivendicazione di giustizia sociale; concilia “Arte e Verità” e parla dell’amore non in termini puramente letterari o dettati dalla semplice morbosità, ma con un’analisi rigorosa condotta su basi fisiologiche e mediche (la clinica dell’Amore”). Il nuovo romanzo naturalista si porrà così quale tributo supremo alla “religione dell’Umanità”, in una prospettiva laica che mette in stretta correlazione Naturalismo e Illuminismo. 

qui la versione in italiano della Prefazione Germanie Lacerteux (con note)

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