Le eresie medievali
Il rogo di un eretico in una miniatura del XV secolo |
« Voi chi dite ch’io sia? » (Matteo 16, 15): è la famosa domanda che Gesù rivolge ai suoi
discepoli; e anche fra gli apostoli le idee divergono. Per tutto il Medioevo e oltre, la Chiesa come
istituzione, insieme alla comunità dei fedeli, non ha mai cessato di interrogarsi
sul mistero della natura del Cristo, del suo rapporto con il Padre nel quadro
della Trinità, e, in genere, sulla stessa istituzione Chiesa. Le risposte, nel
corso dei secoli, sono state altrettanto molteplici quanto le risposte degli
apostoli a Gesù, e in nome di tali opposte visioni si sono combattute diatribe dialettiche,
ma anche guerre all'ultimo sangue. La parola eresia,
dal greco hairesis, vuol dire
‘scelta’, tipica per esempio delle diverse scuole filosofiche, scelta però
ovviamente non consentita nell'ambito delle verità rivelate che sono tali in sé e per sé. Scisma invece (dal greco schisma,
‘divisione’) indica la lacerazione della comunità della Chiesa che non riguarda
direttamente il deposito della fede ma il rapporto con l’autorità della Chiesa.
Nel Medioevo diverse eresie e non pochi scismi si sono alternati nel panorama
cristiano, più o meno combattuti e respinti, prima della lacerazione definitiva
con la grande Riforma luterana del XVI secolo.
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