Quartine di Omar Khayyam



Omar Khayyam (1048-1131) è il più noto poeta persiano in Occidente. Vissuto nel Medioevo, figura poliedrica di intellettuale che spazia dalla matematica all'astronomia, passando per la filosofia e la poesia, la sua opera più nota in campo letterario è costituita dalle sue celebri Quartine (in arabo Rubaiyat), vera e propria summa del suo pensiero. Temi fondamentali della sua poesia sono l'amore per la vita e l'invito a goderne in ogni momento, il carpe diem che si concretizza nel rivolgersi unicamente al presente, evitando ogni rimpianto nei confronti del passato e ogni illusoria speranza verso il domani. Da qui l'invito del poeta a godere dei piaceri della vita, soprattutto del vino, della musica e dell'amore per la donna, che soli possono farci pienamente gioire. A questo filone principale, si aggiunge poi una dolente e pessimistica visione dell'uomo, del suo ruolo nell'universo e del suo rapporto con Dio: l'uomo non è nulla, non è nemmeno libero, ma ogni cosa è nelle mani di Dio che controlla gli esseri umani come se fossero marionette tirate da fili invisibili, o pezzi di una scacchiera mossi secondo criteri imperscrutabili. L'uomo è quindi vittima inconsapevole di un qualcosa a lui superiore, e il suo ruolo nel cosmo è ridotto a puro nulla: come un insignificante ciottolo abbandonato in fondo al vasto oceano.
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